XLII Allegri

XLII

Firenze, 2003

ALLEGRI

a.

Negozio della pioggia

Questo è un progetto di sedici anni fa, un progetto di idee per un negozio del marchio di abiti “Allegri”. Ad oggi mi sembra sempre attuale, anche se gli autori hanno intrapreso strade lontane.

(A.M. 2019)

Tre tavole A1 in sequenza / 2003 © Antonio Monaci

PPROGETTO:

Antonio Monaci

Lapo Ruffi

CON:

Bernardo Pagnini

Federico Simonti

Concorso d’idee.

Pistoia 2003

L’AIR DE L’EAU

“Sto sognando ti vedo sovrapposta indefinitamente a te stessa

sei seduta sull’alto sgabello di corallo

davanti al tuo specchio sempre al suo primo quarto

due dita sull’ala d’acqua del pettine

e al tempo stesso

torni da un viaggio ti trattieni per ultima nella grotta

tutta gocciolante di lampi

non mi riconosci…”

André Breton

 L’atmosfera si infittisce. Costringiamo uno spazio a farsi luogo. Un luogo, mille luoghi.

Il progetto Clone1, Clone2, Clone3, Clone4… non ha un’inizio ma non ha neanche una fine; rappresenta il molteplice dal momento in cui nasce dalla flessibilità e dalla trasformabilità  e vive nellla doppia dimensione delle variabili di tempo e di spazio. Il tendenziale sviluppo della NEW ECONOMY -collegato soprattutto al settore dell’abbigliamento- impone questa totale traformazione in primo luogo da parte dei produttori:   la funzione del negozio come momento di vendita lascerà sempre più il posto ad una nuova concezione sia della merce – esposto– sia del contenitore – espositore. Il luogo del commercio – più o meno ripetitivo e reiterante la medesima formula della merce e della carta moneta – supererà i propri vincoli ottocenteschi, se riuscirà a divenire luogo di conoscenza e di comunicazione; vogliamo spingere questo concetto fino alla progettazione  metodo conoscitivo prima ancora di un luogo specifico.

L’ incontro tra il fruitore con ciò che esso desidera espressamente conoscere deve essere la chiave di volta della nuova concezione del commercio: si dovrà premiare chi sceglie questo prodotto spigenolo a provare, a   vivere in simbiosi con l’oggetto desiderato. Liberandosi definitivamente dal rapporto diretto col denaro, lo SPAZIO ALLEGRI  diviene lo strumento attraverso il quale il fruitore potrà immergersi in una nuova esperienza urbana che nasce e cresce anche grazie al suo intervento diretto.

Solo allora sarà possibile il rapporto diretto con ciò che ALLEGRI offre: conoscere l’offerta significa non solo vivere all’interno del luogo, ma anche costruirlo con la  presenza diretta.

MANIFESTO D’INTENTI

I sistemi di riduzione hanno in passato tentato di costrigere l’idea in una forma; ma l’idea non è univoca né tantomeno si lascia intrappolare in una forma prestabilita.

Quando ciò accade, in un attimo, tutto svanisce, si cristallizza in qualcosa che diviene già vecchio.

Indeterminazione, probabilità, caos programmato, corroso ogni principio fondativo,  sono le uniche categorie che spiegano il divenire culturale del nostro tempo.

La nostra risposta è chiara: non si  tratterà di arredare uno spazio commerciale  –in fin dei conti uno dei tanti- quanto porre in essere le condizioni del principio di connessione dell’eterogeneo che lo proiettino nel III millenio.